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Supervisione scientifica e testi: prof. Maurizio Borin (Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente – DAFNAE – Università di Padova)
Interviste: prof.ssa Elisabetta Novello (DiSSGeA, Università di Padova), dott.ssa Daniela Gottardo (LabOr – DiSSGeA), prof. Nicola Dal Ferro (DAFNAE, Università di Padova)
Riprese e montaggio: dott. Michele Angrisani (LabOr – DiSSGeA)
Design e Sviluppo: dott. Andrea Micheletti (LabOr – DiSSGeA)  
                                 

… una risorsa?

I liquami contengono sostanza organica ed elementi nutritivi, per cui la loro utilizzazione agronomica deve essere prioritaria nella gestione della fertilità dei suoli agrari ed è fondamentale per mantenere un buon livello di sostanza organica nei terreni.

Mario Boldrin

Consulente Confederazione Italiana Agricoltori.

Stefano Brenna

Responsabile Attività di Sviluppo delle Conoscenze e dell'Innovazione, Regione Lombardia.

Carlo Grignani

Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino.

Carlo Grignani

Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino.

Giuseppe Valcarenghi

Titolare Azienda Agricola e allevamento suinicolo, Az. Agr. Valcarenghi S. dei F.lli Valcarenghi.

La Direttiva Nitrati

Gli effluenti zootecnici sono una delle fonti principali di rilascio di azoto nei corpi idrici profondi e superficiali. L’azoto, nella forma nitrica, può compromettere l’uso potabile dell’acqua ed è artefice, assieme al fosforo, dell’eutrofizzazione delle acque di superficie. La Direttiva CEE 676/91, nota come Direttiva Nitrati, recepita dalla normativa italiana tramite il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e i decreti ministeriali 7 aprile 2006 e 25 febbraio 2016, ha l’obiettivo primario (art. 1) di “ridurre l’inquinamento delle acque causato direttamente o indirettamente dai nitrati di origine agricola e prevenire qualsiasi ulteriore inquinamento di questo tipo”.

La Direttiva Nitrati ha avuto il merito di divenire il caposaldo di altre importanti Direttive ambientali (ad esempio, la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque) e di dettare alcune semplici norme, fra le quali quella di maggiore effetto stabilisce che la quantità di effluente non deve determinare un apporto di azoto superiore a 170 kg per ettaro e per anno in ogni singola azienda o allevamento.

Gli effetti della Direttiva sono stati controversi: da un lato si è riscontrato un miglioramento della qualità dei corpi idrici e vi è stata una maggiore presa di coscienza da parte degli allevatori delle problematiche ambientali; dall’altro, essa ha rappresentato un appesantimento economico e gestionale degli allevamenti zootecnici.

Flavio Sommariva

Tecnico Agronomo, Responsabile assistenza tecnica, Associazione Regionale Allevatori Lombardia.

Paolo Giandon

Responsabile Osservatorio Regionale Suoli e Bonifiche, ARPAV.

Mario Boldrin

Consulente Confederazione Italiana Agricoltori.

Gianluca Carraro

Dottore Agronomo e progettista strutture zootecniche.

Carlo Grignani

Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino.

Flavio Sommariva

Tecnico Agronomo, Responsabile assistenza tecnica, Associazione Regionale Allevatori Lombardia.

I progetti SEESpig e GEZOO  

finanziati da Fondazione in Rete per la Ricerca Agroalimentare | AGER

 

Il progetto SEESpig (Multi-regional Solutions to improve the Environmental and Economic Sustainability of PIG manure management in the Regions of the Po and Veneto basin) aveva l’obiettivo di fornire indicazioni sulla validità tecnica e sostenibilità economica di possibili interventi e soluzioni operative volte al miglioramento ambientale e all’adeguamento alle normative nella produzione suinicola, anche attraverso la predisposizione di un sistema di supporto alle decisioni e la verifica di alcuni casi di studio in scala reale. Le attività del progetto hanno fornito risposte concrete alla problematica relativa alla riduzione dell’impatto ambientale dell’allevamento di suini, legato essenzialmente alla gestione degli effluenti di allevamento. 

GEZOO (Migliorare la gestione degli effluenti in pratica: utilizzo del software SEESpig nelle imprese zootecniche) si focalizza sul trasferimento delle innovazioni prodotte da SEESpig alle realtà produttive nazionali, singole o collettive, attraverso visite aziendali e l’organizzazione di incontri, seminari, manifestazioni e documenti.

 

Link al progetto: Progetto GEZOO sul sito Ager | Progetto GEZOO sul sito UNIMI.

 

Giorgio Provolo

Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Milano, Coordinatore Scientifico del Progetto GEZOO.

Paolo Ceccon

Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali ed Animali, Università di Udine. Collabora al Progetto GEZOO con la sua unità di ricerca.

Il coinvolgimento delle aziende

Una parte qualificante del progetto GEZOO è il coinvolgimento delle aziende, presso le quali illustrare e utilizzare il software e raccogliere, tramite questionari, elementi di criticità, suggerimenti e fabbisogni. La scelta delle aziende è al tempo stesso strategica e delicata. Spesso gli imprenditori agricoli sono poco inclini a ospitare visite aziendali e fornire dati, anche se l’iniziativa è intrapresa da ricercatori dell’Università. Sono certamente condizionati dagli impegni di stalla e di campo, ma manifestano anche il timore che le visite possano essere seguite da ispezioni e controlli o addirittura che le informazioni possano essere manipolate e rese pubbliche in maniera distorta. Tuttavia, anche grazie al coinvolgimento e al contributo delle associazioni di categoria e all’organizzazione di seminari introduttivi, nelle attività del progetto sono state coinvolte decine di aziende in Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Giuliana Caliandro

Collaboratrice dell’Università di Padova e di Udine, ha curato i rapporti con le aziende suinicole all’interno del progetto GEZOO.

Erica Allisiardi

Dottore Agronomo, collabora con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino.

Le ricadute di GEZOO

La proposta ha creato un forte legame con gli stakeholder coinvolti nel progetto: in primis i singoli allevatori delle aziende suinicole, che possono beneficiare di uno strumento informatico utile alla progettualità aziendale e che può ottimizzare gli aspetti tecnici, agronomici ed economici relativi alla gestione degli effluenti; in secondo luogo le associazioni di categoria e gli enti pubblici, che possono integrare i risultati ottenuti nell’ottica di una visione d’insieme delle problematiche e delle scelte da intraprendere per una maggiore efficienza aziendale. I giovani ricercatori coinvolti nel progetto hanno avuto modo sia di formarsi sulle tematiche del progetto, sia di svolgere un’esperienza di contatto diretto con gli allevatori.

Giuliana Caliandro

Collaboratrice dell'Università di Padova e di Udine, ha curato i rapporti con le aziende suinicole all'interno del progetto GEZOO.

Giorgio Provolo

Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Milano. Coordinatore Scientifico del Progetto GEZOO.

Le soluzioni tecniche

Gli interventi e le soluzioni operative validate dal progetto SEESpig e divulgate con il progetto GEZOO sono molteplici e spaziano dalle tecnologie per il trattamento degli effluenti, alle problematiche di stoccaggio, trasporto e distribuzione, a quelle relative alla valorizzazione agronomica.

Il problema delle superfici aziendali

 

Spesso l’allevamento non dispone di superfici sufficienti a recepire l’intera quantità di reflui prodotti per ottemperare ai vincoli della Direttiva Nitrati, ne’ può diminuire il carico allevato, pena la riduzione o l’azzeramento dei margini economici. Deve quindi affrontare il problema di gestire l’eccedenza di azoto. Una delle soluzioni è la delocalizzazione verso aziende agricole che non possiedono allevamenti e che accettano, tramite contratto, di mettere le loro terre a disposizione.

Flavio Sommariva

Tecnico Agronomo, Responsabile assistenza tecnica, Associazione Regionale Allevatori Lombardia.

Antonio Andretta

Allevatore e intermediario di bestiame.

Filippo Bustreo

Titolare Azienda agricola fratelli Bustreo.

Il trattamento degli effluenti

 

Il trattamento degli effluenti viene effettuato con la finalità di ridurre il carico di azoto e di migliorarne le caratteristiche per renderli idonei a una distribuzione efficiente e rispettosa dell’ambiente. Nella maggior parte dei casi l’allevamento ha difficoltà a reperire risorse per acquisire da solo le tecnologie adeguate per una gestione virtuosa dei propri effluenti e può trovare opportuno aderire a strutture consortili. Si possono così sfruttare le economie di scala e sviluppare soluzioni più complesse e complete che prevedono anche lo sfruttamento della sostanza organica contenuta nei reflui per ottenere energia rinnovabile. Un esempio è l’impianto Caraverde energia, che tratta i reflui di 25.000 suini e 1.800 bovine da latte, producendo 8 milioni di kWh, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 4.000 famiglie. L’energia rinnovabile così prodotta consente di evitare l’emissione di 3.400 tonnellate all’anno di CO2 in atmosfera.

Giuseppe Valcarenghi

Titolare Azienda Agricola e allevamento suinicolo, Az. Agr. Valcarenghi S. dei F.lli Valcarenghi.

Filippo Bustreo

Titolare Azienda agricola fratelli Bustreo.

Giambattista Merigo

Dottore Agronomo, Studio associato “Agriter” Crema (CR).

Maurizio Sassi

Titolare azienda agricola, Sassi Ivan & Maurizio Enzo Società Agricola S.S.

Lo stoccaggio e l’utilizzazione agronomica 

 

 

Le finestre temporali per la distribuzione degli effluenti in campagna sono condizionate dai cicli colturali e dalle condizioni meteorologiche, oltre ad essere vincolate dalla normativa. L’insieme di queste circostanze, prese in esame dal modello di supporto alle decisioni SEESpig, porta l’azienda a realizzare strutture di stoccaggio e pianificare e gestire con oculatezza le fasi di trasporto e applicazione ai campi. Lo stoccaggio comporta costi e offre opportunità: quanto maggiore è la capienza delle vasche, maggiori sono i costi, ma anche cresce la flessibilità dei tempi di utilizzo. In caso di stagione piovosa, vasche di maggiori dimensioni consentono una maggiore sicurezza di poter attendere periodi più favorevoli per l’accesso ai campi. Le macchine per la distribuzione, di proprietà aziendale o messe a disposizione da imprese conto terzi, devono garantire tempestività d’intervento, efficacia agronomica e contenimento delle perdite di ammoniaca nell’atmosfera.

Filippo Pastrello

Allevatore suinicolo

Maurizio Sassi

Titolare azienda agricola, Sassi Ivan & Maurizio Enzo Società Agricola S.S.

Filippo Bustreo

Titolare Azienda agricola fratelli Bustreo.

Ostacoli e assistenza tecnica per la sostenibilità degli allevamenti

Coniugare la produzione con la qualità, operare nel rispetto delle norme, mantenere la competitività nel contesto nazionale e internazionale rappresentano sfide che gli allevatori non possono affrontare da soli. Costi crescenti, adempimenti burocratici, necessità di aggiornamento continuo, concorrenza sleale sono solo alcuni dei fattori di rischio per gli allevatori. In questo scenario l’impresa agricola ha bisogno di avvalersi del contributo dell’assistenza tecnica. La sostenibilità ambientale degli allevamenti è un obiettivo che si è cercato e si cerca continuamente di perseguire, anche sulla scia delle normative internazionali, nazionali e regionali. Sono stati conseguiti traguardi importanti in tema di benessere animale, qualità e salubrità degli alimenti, rispetto delle risorse ambientali.

Antonio Andretta

Allevatore ed intermediario di bestiame.

Stefano Brenna

Responsabile Attività di Sviluppo delle Conoscenze e dell'Innovazione, Regione Lombardia.

Emanuela Zamborlini

Dottore Agronomo, Presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Venezia.

Stefano Brenna

Responsabile Attività di Sviluppo delle Conoscenze e dell'Innovazione, Regione Lombardia.

Gianluca Carraro

Dottore Agronomo e progettista strutture zootecniche.

Flavio Sommariva

Tecnico Agronomo, Responsabile assistenza tecnica, Associazione Regionale Allevatori Lombardia.

Le opportunità in Agricoltura 4.0

Le applicazioni del digitale in agricoltura presentano enormi potenzialità a sostegno del reddito dell’azienda, della qualità delle produzioni, della salvaguardia del consumatore e della tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

I benefici ottenibili dal digitale sono tuttavia ancora largamente inesplorati, sebbene gli imprenditori agricoli siano sempre più confidenti con gli strumenti dell’Internet of Things e manifestino interesse crescente per il loro utilizzo.

Carlo Grignani

Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino.

Paolo Giandon

Responsabile Osservatorio Regionale Suoli e Bonifiche, ARPAV.

Gianluca Carraro

Dottore Agronomo e progettista strutture zootecniche.

Erica Allisiardi

Dottore Agronomo, collabora con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Torino.

Maurizio Sassi

Titolare azienda agricola, Sassi Ivan & Maurizio Enzo Società Agricola S.S.